Pappagalli: come accudirli e sentirti Jack Sparrow

Ciao Svampi amici!

Oggi vi parlerò dei miei piccoli amici pappagalli. Dovete sapere che sono stra innamorata dei miei piccoletti, tanto che sui social spesso condivido video o foto dei miei amici piumosi (dopo petaloso ogni parola è concessa).

Durante il mese di marzo su Facebook girava un video meraviglioso. Un bellissimo Cacatua bianco che urlava nei giochini, buttava le bottiglie.. insomma, faceva gradasso e regalava qualche risata. Beh purtroppo per voi i miei piccolini non sono di quella razza e neanche i famosi Ara, tutti colorati o simili a Rio (quello del cartone). Vi parlerò delle cocorite, conosciute anche come ondulati. Decisamente più piccoli del Cacatua e dell’Ara ma sicuramente simpatici, carini e mooolto curiosi.

Perché proprio un pappagallo?

Dopo tanti anni senza un animaletto da compagnia alla fine mi sono decisa a prenderne uno. Quando decidiamo di adottare un animale ovviamente ci sono delle valutazioni da fare. Il gatto per quanto lo trovi carino non è rientrato nelle scelte, purtroppo sono allergica. Beh certo ci sono i cani… sono allergica pure a quelli (della serie mai na gioia).
Da piccola avevo avuto degli orsetti russi, ma mamma è allergica quindi niente da fare. I pesci.. beh per quanto siano del mio segno zodiacale non mi ispiravano molto.
Picchia e mena, siamo arrivati ai pappagalli. L’idea era di prenderne solo uno ma dopo aver letto sui vari forum e wiki, siamo passati a due e così è cominciata la mia avventura con questi animaletti.
Il mio sogno sarebbe stato avere un alpaca, ma per motivi di spazio non è stato possibile😪.

L’inizio della convivenza 😉

Come in tutte le cose prima di prendere questo simpatico pennuto (può sembrare dispregiativo ma li chiamo così ahah), ho letto molto su come tenerli e come muoversi i primi tempi. Ammetto di essere rimasta sorpresa dalla quantità di informazioni che ho trovato.
La parte più difficilotta è stata la scelta della gabbia, pratica per essere spostata facilmente ma allo stesso tempo grande a sufficienza per farli muovere. Il vostro piccolo amico ha bisogno di spazio.
Parola chiave: Pazienza. Che abbia un anno o qualche mese il vostro pappagallino avrà paura, perciò dovrete dargli tempo ed aiutarlo ad ambientarsi nel miglior modo possibile.   I primi giorni, se siete come la sottoscritta, vi preoccuperete perché magari sono zittoni, o non si calmano ma tranquilli devono ambientarsi.
Il primo consiglio che vi do è di metterli in una stanza dove trascorrete la maggior parte del vostro tempo, il vostro pappagallino vi vedrà e si abituerà alla vostra presenza. Secondo suggerimento, avvicinatevi con calma alla gabbia e chiamateli con i loro nomi; li aiuterà ad abituarsi a voi. Piano piano provate a mettere dentro la mano, ci vorrà molta pazienza, poi quando si accorgeranno che siete buoni e che non gli fate niente si avvicineranno. Provate con i semi, quelli sono ottimi per corromperli ahha, scherzo è un modo per fargli acquistare fiducia.

Pappagalli in love
Almeno loro sono fidanzati hihi 💕🙊

Sgranchirsi… le ali.

Fin dai primi due pappagallini ero contraria all’idea di tenerli chiusi nella gabbia tutto il giorno. I primi voli non sono mai facili, soprattutto se sono cresciuti in gabbia. Quindi, se decidete di fagli sgranchire le ali, fatelo in una stanza con finestre e porta CHIUSE. Tirate anche le tende perché altrimenti ci vanno a sbattere facendosi male.
Sono come i bambini quando cominciano a camminare, anziché la casa a prova di bambino avrete la casa a prova di.. Pappagalli. 😆

Normalmente i miei piccolini (al momento sono quattro, si è allargata la famiglia) trascorrono cinque ore al giorno fuori dalle loro “abitazioni”. Con il lockdown di marzo le ore sono decisamente aumentate ahah, è più il tempo che passano sul trespolo che dentro la gabbia.

Inutile dire che quando girellano può capitare che lascino dei ricordini.. beh sono animali e può capitare. Munitevi di un fazzolettino e ogni tanto fate un giro di perlustrazione.

Se decidete di lasciarli girellare mi raccomando:

  • Chiudete tutte le finestre e tirate le tende, rischiate che si facciano davvero male
  • chiudete la tazza del Wc, ci manca solo che finisca dentro e anneghi
  • Durante o dopo la giratina, pulite eventuali ricordini

Rapporto padrone-pappagallo.

Pappagalli innamorati
Rari momenti dolciosi

“Che ci fai con i pappagalli?”, “Ma se non parlano cosa li tieni a fare?”.

Queste sono due domande che mi sento ripetere continuamente. Certo non sono come i cani o i gatti, ma hanno il loro modo di interagire e di richiamare la vostra attenzione.
Interagendo con loro si può creare un legame particolare, soprattutto quando diventi il loro riferimento. Quando studiavo per gli esami della maturità avevo l’abitudine di studiare con la gabbia vicino alla scrivania. Il piccolo Pelota, uno dei primi, scendeva dalla sua altalena e si avvicinava ogni volta che aprivo un libro, era un curiosone. Kuzko invece quando suona la sveglia cinguetta finché non mi alzo, quando lo faccio torna a dormire (lo stronzetto). La piccola Papaya è una minaccia per i miei adorati libri, adora trascorrere il tempo sugli scaffali della libreria… Peccato che ogni tanto mi ritrovo le copertine mangiucchiate.
Se decidete di addestrarli, come dice il titolo dell’articolo, potete girare con loro per casa mentre stanno buoni sulla spalla. Come avete capito ognuno di loro ha una propria personalità, anche caratterino devo dire. La cosa sicura è che non ci si annoia mai, soprattutto quando studi e ti montano sui libri lasciandoti qualche ricordino. (è successo ahha, presumo che non dovesse piacergli la materia) 

Come potete vedere nella foto la loro padroncina invade i momenti amorosi… Con loro S.O.S Luna ha funzionato!💕

Come prendersi cura dei nostri amici pappagalli

La cura dei pappagalli cambia a seconda delle specie, non tutti hanno le stesse esigenze. Ecco a voi alcune dritte su cosa fare se decidete di adottare un animaletto con le piume.

  • Veterinario, purtroppo non tutti si occupano di animali esotici e non è sempre facile trovarli, cercatene uno specializzato.
  • Alimentazione, oltre a leggere su internet parlate con il veterinario. Mangiano frutta e verdura ma dovete stare attenti alla quantità e, soprattutto,  evitate cibi pericolosi per la loro salute (cioccolato, caffè, pomodori, etc) Sentite il vostro veterinario. Sono testardi quindi prima che comincino a mangiare alcuni alimenti ci vorrà un po’ di tempo.
  • La gabbia, visto che lì dentro dovranno passarci molto tempo è giusto che abbiano lo spazio per muoversi. Cercate di prenderne una abbastanza grande (Attenzione: specificate la tipologia di pappagallo quando la comprate).
  • Giochi, la gabbia già è uno spazietto piccolo se poi la riempite di giocattoli e scalette il vostro pappagallo non riuscirà a muoversi bene. Per i miei piccolini mi sono limitata alle altalene. Sono solti usarle per dormire ma ogni tanto durante il giorno si divertono a starci sopra. Evitate gli specchi. 
  • Pulizia, solitamente sul fondo della gabbia metto del giornale, ricordate di cambiarlo ogni giorno.
  • Salute. Con il tempo mi sono accorta che sono esseri fragili, basta poco perché possano prendere il raffreddore. (Ne so qualcosa). Importanti segni di malessere sono la coda che batte, il piumaggio arruffato e brutto ed infine le feci. Se vedete il pappagallino battere le coda e ma sveglio e pimpante, beh non ignote. Da fuori possono dar l’idea di star bene ma dentro non è così.

 

un saluto

Ilaria ❤️

 

Ilaria

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