L’uomo nero – Chi è e come è nato

Sin da quando sono piccola ho sempre fatto incubi assurdi, e di sicuro le varie storie legate al fantomatico Uomo Nero non mi hanno assolutamente aiutato. A quanti di voi succedeva che vostra madre quando facevate i cattivi dicesse: “Fai la brava che se no arriva l’uomo nero!“. Non lo auguro a nessuno, se come me siete facilmente suggestionabili allora avrete sicuramente avuto un’infanzia spaventosa. Ma passiamo al sodo! Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do…se lo do all’Uomo nero se lo tiene un anno intero…! AHHH incubooo.

La nascita

La leggenda dell’Uomo Nero è vecchia di secoli tanto che questa figura è conosciuta con molteplici nomi, come Babau, Boogeyman, the Rake o Bogman. Creato dalle meravigliose mamme americane che l’hanno inventato per far si che i loro (poveri) bambini non si alzassero durante la notte per fare le loro birichinate. L’uomo nero è un demone, un mostro con sembianze umane con al posto delle braccia dei lunghi artigli, corpo allungato e magro e di certo non potevano mancare gli orribili occhi rossi (somiglia molto alla me sveglia alle 5 di mattina dopo un incubo ahah).

E’ stato descritto anche come una figura evanescente , un’ombra non ben definita, che si siede a fianco o di fronte a chi dorme per fissarlo, studiarlo per poi entrare nei suoi sogni trasformandoli in incubi, insomma per farci fare la pipì addosso dalla paura. Di questa figura abbiamo testimonianze già dal XII secolo, tramandate anche in forma scritta. Ma tutto ciò non si ferma alla leggenda, perché molte persone credono veramente all’esistenza di questa figura e che non colpisca solo i bambini ma anche gli adulti, provocando vere e proprie torture.

Aneddoto non richiesto

Fun fact? Vi racconto un piccolo aneddoto che al solo pensiero i miei genitori ancora piangono ahah. Quando ero piccola, ho già accennato che facevo degli incubi tremendi, ed ovviamente da chi correvo quando succedeva? Ma da mammina e papino per chiedergli di poter dormire con loro. Il problema è che lo facevo ad orari assurdi, a notte inoltrata quando i miei adorati genitori erano bellini lì che dormivano.

E poi arrivavo io, peggio dell’Uomo nero che stavo lì impalata ore a dondolarmi ed a fissarli, perché mi dispiaceva svegliarli ma anche solo lo star lì vicino a loro mi faceva sentire più sicura. Che dire alla fine dopo ore che stavo lì ferma e ogni tanto sussurravo con voce traumatizzante “mamma”, “papà” , finalmente si svegliavano spaventati da questa figura nel buio bassa e tremante per poi capire che ero io per poi farmi finalmente infilare nel loro letto.

Altre volte passavo direttamente all’attacco inserendomi in mezzo a loro come un gatto (ma ovviamente non ero delicata e silenziosa come loro) spaventandoli ancora di più.

 

kiara vicino ai letto dei suoi
Eccomi, immaginate una figura del genere vicino al letto dei miei poveri genitori…senza coltello ovviamente!

Folclore italiano

Per quanto riguarda l’Italia l’Uomo nero è sempre stato considerato un demone o uno spirito con sembianze umanoidi ma sempre completamente nero.  In alcune località come la Valle d’Aosta addirittura non possiede le gambe, invece sfuma in una punta, come Casper per intenderci. Si pensa però che sia in grado di cambiare le sue sembianze in base a ciò che vuole fare alla sua vittima. Fino al XX secolo lo si usava appunto come pretesto per spaventare i bambini che non volevano andare a letto o che facevano i cattivi.

Come tutte le creature oscure, l’uomo nero odia la luce.  Quest’ultima lo rende vulnerabile per questo lui ne sta alla larga, ed è anche per questo motivo che i bambini lasciano sempre una lucetta accesa (e si, se ve lo state chiedendo, io tutt’ora lo faccio!). Nel Sud Italia, più nello specifico in Puglia è spesso detto “vecchio col sacco” , in Sardegna è noto come mommottu, e in Lombardia in particolare a Milano è conosciuto come un fantasma nero simile ad un umano che possiede però delle corna al capo come quelle delle capre ma rivolte in avanti.

Folclore americano

Per far si che i loro bambini non andassero in giro di notte parlavano spesso loro del famoso Boogeyman, il nome deriva dall’inglese Bogman usata per indicare uomini che cacciati dalle loro comunità erano costretti a trovare rifugio nelle torbiere, territori paludosi abbandonati detti per l’appunto Bogs. Un’altra interpretazione invece porta alla nascita di questo nome dal bogie, spiriti meschini che vivono nell’ombra. Queste figure si possono nascondere nei granai, nelle cantine ed in tutti quei luoghi polverosi in cui la gente butta la roba che non vuole dare via (come il mio garage).

Film

E ovviamente anche per questo personaggio non poteva mancare il film! Sto parlando di un film che ha reso le mie notti da piccina dei veri e propri incubi!

Boogeyman – L’uomo neroun film horror del 2005 diretto da Stephen Kay.

Trama:

Tim è un giovane giornalista di un giornale universitario e, nonostante conduca una vita apparentemente normale, continua a soffrire per un trauma subito nell’infanzia. Tim infatti ha una paura insormontabile del buio, dopo che quindici anni prima ha assistito all’omicidio del padre, ucciso da una creatura ignota. Si tratta di Boogeyman, l’uomo nero.

Dopo anni, il suo psicanalista si vede costretto a dirgli di ritornare nella casa paterna, dove dovrà scoprire se quello che vide quindici anni prima era reale o solo una sua fantasia di bambino. In seguito alla morte della madre, vi torna per recuperare gli oggetti materni, ma è qui che Boogeyman tornerà a manifestarsi: attraverso salti spazio-temporali esso può manifestarsi nella vecchia casa di Tim, come nella stanza di motel dove lui e la fidanzata Jessica cercano un po’ d’intimità, e altrettanto nella casa dell’amica d’infanzia Kate.

Tim, uscito per pochi minuti dalla stanza del motel, vi ritorna solo per scoprire la scomparsa di Jessica: comincia dunque a inseguire Boogeyman attraverso i suoi “portali”, coinvolgendo la scettica Kate (che inizialmente lo crede pazzo) e ricevendo l’inatteso aiuto del fantasma di una bambina rapita dall’essere malvagio 20 anni prima….

Che ne pensate?

Allora chi è pronto a fare degli incubi pazzeschi questa notte? E se non vi è bastato ecco a voi la storia della Janara, la strega tutta italiana!

Kiara

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