Alessandro D’Avenia chi è?
Alessandro D’Avenia è un autore contemporaneo, un professore che racconta delle sue esperienze o che attraverso di esse crea delle situazione possibilmente realizzabili. Siciliano di origini nasce in una realtà diversa e utopica. Conosce Pino Puglisi, che al tempo insegnava religione nella sua scuola.
La sua influenza infatti si percepirà nei suoi scritti. D’Avenia è una bella figura, travolge con le sue parole e non ti lascia più. Lo dico per esperienza, i suoi libri sono fantastici e meriterebbero di essere letti da tutti. Vi ha incuriosito almeno un po’?
E poi diciamocelo, è anche figo quindi i libri si leggono con ancora più passione 😉
Andiamo a vedere la top 5 dei suoi libri!
N° 5: “L’arte di essere fragili – come Leopardi può salvarti la vita”
Premetto che mi è molto difficile scegliere la classifica, perchè sono tutti libri che ho adorato.
In questo libro, lo scrittore si scrive, tramite lettere, con Giacomo Leopardi… cerca di rispondere ad alcune sue domande e intrattenere delle conversazioni… Al terminare del librosi potrà notare che alla fin dei conti i sentimenti, i dubbi, le emozioni di un ragazzo dell’epoca di Leopardi e quelle della nostra epoca non sono affatto cambiate, sono sempre gli stessi: il guardare oltre il possibile e l’immaginabile.
Lo metto all’ultimo posto solo perchè essendo un libro per ragazzi è davvero tanto tanto pesante lo stile di scrittura, calcolate che io ero un sacco presa dal leggerlo e ci ho messo più di due giorni perchè ogni volta mi saliva l’abbiocco…
Una cosa è certa, la Luna che sa proprio di buonanotte magari non è messa completamente a caso!
N° 4: “L’appello”
Se quello di prima aveva come grande figura Leopardi, questo non può che essere il grande omero, ricorrente anche in altri suoi scritti, D’Avenia è amante della letteratura italiana (se non si fosse capito eh).
L’appello ha un significato più profondo, quando avviene il momento dell’appello in classe rispondiamo tutti un po’ passivamente, senza rendercene realmente conto di quello che facciamo in quel momento.
Parla di un professore che però vuole dare un senso, un po’ di significato in più a quello che è il nome della persona che lo porta… Dopo molte riflessioni riuscirà nel suo obiettivo?
D’Avenia mi piace perchè sembra un professore molto accogliente e dolce, non come quelli che mi ritrovo io o ci siamo ritrovati un po’ tutti… mi sa di prof ideale, di qualcuno che si fa capire senza per forza dover urlare come un matto all’interno della classe (che fastidio). Decisamente non rientra nel gruppo di prof che la mattina mangiano pane e frustrazione. Lui ce lo vedo bene a inzuppare gli abbracci nel latte e a guardare la finestra con ammirazione, e nella mia testa se proprio devo dirla tutta lo sto immaginando con una stola bianca un po’ stile parroco… ma ci piace comunque!
N° 3: “Cose che nessuno sa”
Margherita deve iniziare le scuole superiori ed ha molta paura, ma pochi giorni prima le parole del padre sulla barca la rassicurano… ma poi lui fa lo stron*o e lascia la sua famiglia, compreso Andrea suo figlio minore.
Margherita iniziando scuola ha dei continui scontri con un professore di letteratura che spiega l’Odissea con tanto amore… continua ad andare a casa della nonna che cucina benissimo (e pensate come stavo messa, mentre leggevo il libro sulla spiaggia mi saliva sempre una fame assurda…).
La nonna le dà sempre dei consigli molto utili, che lei cerca di applicare.
Dopo aver letto un passo dell’odissea a lei sale la voglia di fare come Telemaco: partire per andare a cercare il padre.
Margherita chiede aiuto al suo prof, il quale non credendola la asseconda… lei prova ancora una volta disgusto verso gli adulti, e chiede aiuto ad un suo amico ribelle conosciuto a scuola, l’unico capace di ascoltarla (inizialmente avevo un brutto presentimento). Essi partono insieme per un viaggio lungo, ma per scappare velocemente dalla polizia fanno un incidente e rimangono entrambi feriti e lei in coma.
Pochi giorni dopo si sveglia in un letto di ospedale, dove tutte le cose sembrano essersi risolte.
Inoltre la mia ship si realizza sul serio poi, quindi una gioia 🙂
È un bel libro, con un carico di emozioni, che però spiegato così velocemente non rende più di tanto.
N° 2 “Ciò che inferno non è”
Questo è un romanzo molto suggestivo, che ti fa assaggiare sabbia, mare, calore e l’aridità delle cittadina in cui è ambientato.
Con la presenza di Don Pino Puglisi, Alessandro D’Avenia riesce a farci catturare quell’attimo di felicità che coglie i protagonisti… è un libro che va letto, assolutamente. Per formazione personale e poi per poter immaginare che il gran figo del protagonista se volete.
In mezzo a tante vicende molto serie non è un libro assolutamente pesante, anzi. Io l’ho letto in un giorno e mezzo, davvero bello.
E poi non so se si fosse capito, ma più un libro mi è piaciuto più riesco a raccontare meno della trama per paura di spoilerare.
N° 1: “Bianca come il latte, rossa come il sangue”
Questo libro ci ha fatte sognare, almeno Luna l’ha letto (un motivo in più per amarla)… ci ho pianto un altro po’ dalla metà. Praticamente racconta di due ragazzi liceali, che si conoscono, passano tante ore insieme… ma alla fine lui scopre qualcosa che lo sconvolge, destinato a finire male.
Tra l’altro c’è anche il film. Io ho decisamente preferito il libro, molto ben strutturato con una trama travolgente e che si riesce a leggere persino in poche ore (forse sono io un po’ esagerata, quando un libro mi prende poi ci rimango su fin quando non lo finisco).
Io non voglio spoilerare, vorrei che andaste a fiducia e poi rispolverare dentro di me questa trama significa davvero iniziare a piangere nuovamente :).
Merita decisamente il primo posto, per la tematica affrontata, per lo stile di scrittura, per i protagonisti e altro ancora.
Nel film (mi aspettavo Leo molto più figo, ma vabbè ci accontentiamo comunque).
La classifica è dunque finita e spero che possano avervi incuriosito almeno un po’!
Michi.
